L’omicidio di Lidia Peschecera è un caso estremamente drammatico, risoltosi oggi con la condanna del compagno Alessio Nigro.
Il femminicidio è un tema estremamente problematico, ancora molto attuale in Italia. Questo si può evincere anche dal terribile caso di Lidia Peschecera, 49enne di Pavia uccisa dal compagno Alessio Nigro, 28enne, nel febbraio del 2021. La donna è stata assassinata e lasciata nella sua vasca da bagno di casa. Nella requisitoria di due settimane fa, il pm Diletta Balduzzi aveva chiesto l’ergastolo per Nigro. I giudici hanno riconosciuto, però, il vizio parziale di mente per Alessio Nigro, che ha ammesso di aver ucciso la donna durante un litigio.
La condanna
L’uomo era accusato di omicidio, con l’aggravante dei futili motivi. Ma non solo: Nigro era anche accusato di di furto nonché di indebito utilizzo di strumenti di pagamento. Questo perché, in seguito al delitto, Nigro avrebbe effettuato alcune spese con il bancomat della compagna. Stando alla ricostruzione dei fatti, il giovane, che risiedeva a Casaletto Lodigiano (Lodi) e aveva dei gravi problemi di dipendenza dall’alcol, non aveva presenziato a un appuntamento al Serd di Treviglio (Bergamo).
Dopo essere ritornato nella casa della sua compagna nel lodigiano, era nato un grave litigio con Lidia, culminato nella gravissima morte della donna. Nel dettaglio, Nigro aveva strangolato la donna, per poi mettere il suo corpo senza vita nella vasca da bagno presente in casa. Per tre giorni, l’uomo era stato nel suo appartamento a bere e dormire. In seguito, era uscito, cercando di scappare verso Milano, dove era stato trovato e bloccato dalle autorità.